Oggi prendo Te come mia sposa

DiGiovanni Pascuzzi

28 Aprile 2018

Oggi prendo Te come mia sposa

Ho pensato che sarebbe stato importante dire qualcosa. Ma non è facile.

Ho pensato alla possibilità di citare i poeti. Ad esempio ho trovato una poesia di S. Lawrence

Nel silenzio della notte io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento, io ho scelto te.
Nell’incanto dell’aurora, io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,  io ho scelto te.
Nell’arsura più arida, io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte, io ho scelto te.
Nella gìoia e nel dolore, io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore, io ho scelto te.

 

Molto bella. Ma troppo mielosa. E poi mi ha fatto venire in mente un’altra “poesia”. Del comico Flavio Oreglio:

La vedi la luna? La prenderei per farne un diadema per te.
Le vedi le stelle? Le prenderei per farne orecchini per te.
Li vedi i pianeti? Li prenderei per farne collane a te.
Allora, me la dai o devo distruggere l’universo?

 

Così ho pensato di cercare dei pensieri significativi negli scritti degli scienziati. Ad esempio i sociologi (quello che segue è Bauman):

In un tempo in cui tutto scivola via, che cos’è l’Amore? Esistono due tipi di amore: l’amore liquido che si consuma rapidamente e finisce subito e l’amore che si costruisce con dedizione e fatica insieme ad un’altra persona, con cui crescere e aiutarsi per tutta la vita. Scegli come vuoi amare. Le emozioni passano, i sentimenti restano.

 

O, ancora, tra gli psicologi:

Il nostro sistema nervoso centrale è un circuito a feedback che riceve stabilità ed è regolato da relazioni d’amore: in una relazione amorosa, attraverso lo scambio sincronico delle emozioni, ognuno regola la fisiologia dell’altro e modifica la struttura interna del sistema nervoso centrale. Il legame di coppia rimodella l’architettura del cervello: negli innamorati i neuroni diventano più grandi così da consentire una maggior comprensione degli stati emotivi dell’altro. Negli innamorati si attivano neuroni specchio di fronte alle emozioni del partner in aree del cervello simili a quelle in cui si attivano i neuroni delle madri di fronte alle emozioni dei figli. Dunque, siamo macchine perfette pensate per amare e avere relazioni sociali.

 

Tutto molto interessante. Ma anche troppo complicato. Ho pensato, allora, di cercare altrove. Tra gli esperti di cose religiose, ad esempio. E mi sono imbattuto in queste riflessioni:

“Ragazzo, perché mangi quel pesce?“
E il ragazzo risponde: “Perché io amo il pesce.”
E lui dice: “Oh, ami il pesce. Per questo lo hai tirato fuori dall’acqua, bollito e ucciso. Non venirmi a dire che ami il pesce, tu ami te stesso e, dato che ti piace il suo sapore, l’hai tirato fuori dall’acqua, ucciso e bollito.
Molto di quel che noi chiamiamo amore, è ‘amore-per-il-pesce’. E quindi quando una ragazza e un ragazzo s’innamorano, cosa significa? Significa che lui ha visto in questa donna qualcuno che potesse soddisfare i suoi bisogni fisici ed emotivi. E allo stesso modo lei. Quello era amore, ma ognuno pensa ai propri bisogni. Troppo di ciò che noi chiamiamo amore è ‘amore-per-il-pesce.’ L’amore esternato, invece, non riguarda ciò che riceverò, ma ciò che darò.
Abbiamo un etico, il rabbino Dessier, che disse: “Le persone compiono un grave sbaglio pensando che si doni a chi si ama.”
E la vera risposta è che si amano coloro a cui si dona.
E ciò vuol dire che, se io ti do qualcosa, investo me stesso in te. E dato che amare se stessi è un dato di fatto, ora che quella parte di me fa parte di te, vi è una parte di me in te che amo.
Il vero amore è l’amore che dona, non quello che riceve.”

 

Mi è sembrato di essere sulla traiettoria giusta. Ma restava ancora molto complicato.

Vorrei dire qualcosa di semplice, che vada al sodo. Ho pensato che sarebbe stato più fecondo cercare tra le citazioni dei film di Hollywood. Ne ho trovata una nel film dal titolo (guarda caso): The wedding date:

“Mi mancheresti anche se non ti avessi mai conosciuta”.

Quando ci siamo conosciuti ho fatto una cosa che non avevo mai fatto. Non Ti ho chiesto il numero di telefono. In un attimo di Tua distrazione ho preso il Tuo telefonino e mi sono chiamato: così da avere il Tuo numero. Forse la chimica era già scattata. O certamente era già scattata.

E’ un po’ strano, per me, sposarmi ormai alla soglia dei sessant’anni. Anche per questo non sono qui persone che avrei voluto fossero presenti a questo momento: papà Pino, mamma Lella e papà Peppino. Come pure papà Dino, che mi sarebbe piaciuto vedere qui esattamente come loro.

Ma questo sposarmi non giovanissimo forse deriva da quella citazione hollywoodiana.

Mi mancavi, ma sapevo che c’eri. Ho solo aspettato sapendo che prima o poi Ti avrei incontrato davvero.

Penso di aver avuto la fortuna di trovare la persona che aspettavo da sempre.

Tu hai portato il colore nella mia vita. Ma non colori qualunque. Colori pastello, chiari, i colori della luce, della primavera, della gioia, del sorriso.

Mi sento amato per come sono, e non è poco.

E credo che Tu avverta il sentimento reciproco.

In fondo l’amore è semplicemente trovare naturale adeguare i propri passi ai passi dell’altro nel nostro cammino insieme.

Io sono felice di prendere Te come mia sposa. E farò di tutto per non farTi mai pentire di aver scelto me.

Bari, 28 aprile 2018

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